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LA PAROLA
DEL MESE

NELLA MISURA IN CUI PARTECIPATE ALLE SOFFERENZE DI CRISTO, RALLEGRATEVI PERCHÉ ANCHE NELLA RIVELAZIONE DELLA SUA GLORIA, POSSIATE RALLEGRARVI ED ESULTARE”

(1PT 4, 13).

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gen-dic 2018Giornalino 2015

“COME IN CIELO... COSI' IN TERRA"

Non mi ero reso conto che Gesù ha veramente portato la vita del Cielo sulla Terra e solo al pensiero di chiedere a Dio la grazia di vivere qui sulla terra “come in cielo” subentrava in me la paura di cadere dell’utopia.
Invece pian piano mi sono reso conto che è proprio così: se viviamo quell’Amore che Gesù dalla Trinità ha portato sulla terra e che con il Battesimo ha effuso nei nostri cuori, se per amore viviamo i suoi Comandamenti, la Sua Parola, e ci sforziamo di amarci “come Lui ci ha amati” veramente viviamo qui sulla terra la vita del Cielo.

Amore di DioQuesta scoperta si è verificata come frutto del vivere tre verità fondamentali: la prima è stata l’adesione al disegno di Dio su di noi, imparando a fare la volontà di Dio nell’attimo presente. La seconda verità è stata il riconoscere e amare Gesù in ogni fratello, ricco o povero, bello o brutto, simpatico o meno… che ha permesso di instaurare con i fratelli un rapporto sopranaturale, sostanziato di Spirito Santo. La terza verità che ha cambiato la mia vita trasformando “ogni ostacolo in pedana di lancio” è stata l’accoglienza della Croce come grazia e non come peso: “Il mio gioco è dolce e il mio peso leggero” (Mt. 11,30)
Facendo la volontà di Dio nel momento presente ho smesso di agitarmi per il passato o per il futuro e mi sono accorto che, non solo vivevo più sereno, abbandonandomi al Padre, ma il fare la volontà di Dio mi costruiva come uomo e come cristiano, rendendomi sapiente e nello stesso tempo pratico, capace di portare frutti concreti. Non solo, ma amando Gesù presente nei fratelli mi sono accorto di uscire spontaneamente da me stesso e dal mio egoismo quasi senza accorgermene, di diventare capace di dono, sensibile al dolore degli altri, vivendo rapporti profondi frutto di un amore sincero che richiamava e suscitava l’Amore di chi incontravo e mi era vicino. Inoltre, abbracciando Gesù crocifisso nelle difficoltà di ogni giorno, le sofferenze, le difficoltà, le incomprensioni, il dolore non mi fermavano più, ma diventavano “materia prima” della mia santità.
E così sperimentavo che, pur in mezzo alle prove, non veniva meno la vita, la gioia e la pace di Gesù nell’anima, ma con l’Amore tutto prendeva il suo senso… ma ancora più bello è stato quando mi sono accorto che se vivevo questa vita non da solo, ma con gli altri, insieme si sperimentava veramente la gioia e la pace del Paradiso, con la presenza del Risorto in mezzo a noi.
Allora mi sono detto:”No, io questa vita di Cielo non me la voglio lasciare scappare” e ho cercato di realizzarla a tutti i costi nella mia vita di ogni giorno, dovunque mi sono trovato.
Così è nata la Comunità.
Così cerchiamo di vivere all’Oasi della Gioia; così noi consacrati insieme ai nostri giovani e alle nostre famiglie sperimentiamo nella nostra vita quotidiana la presenza di Gesù Risorto, la gioia, la luce e la forza dello Spirito Santo.
Non siamo perfetti e sovente ci ritroviamo ad abbracciare la Croce della nostra debolezza, ma guardando a Gesù e a Maria ricominciamo sempre, credendo che il Suo Amore è più grande dei nostri sbagli.
Questa è la bellezza di questa vita vissuta “come in cielo, così in terra”.
Questo è il dono che ci fa la Comunità: aiutarci a vivere il Paradiso già qui, fin d’ora.
Allora vale la pena lasciare tutto, affrontare ogni distacco, ogni disagio, ogni sacrificio: questa Unità divina, Gesù in mezzo a noi è il nostro Paradiso.

Padre Sergio Raiteri (dicembre 2011)